Articolo 114: abolite definitivamente le Province

7 years ago by in Riforma Costituzionale Tagged: , , , ,

Il disposto dell’articolo 114 costituisce sicuramente uno dei punti più importanti della riforma costituzionale. Si consegue un obiettivo che da tempo era all’ordine del giorno: l’eliminazione delle Province. È utile ricordare che, secondo l’organizzazione prevista dalla Costituzione attuale, la Repubblica è composta da Comuni, Città metropolitane, Province e Regioni.

Nell’ottica dei padri costituenti avere un organo di mediazione tra livello territoriale e nazionale – le Province, appunto – poteva apparire utile. Nei fatti l’utilità delle Province o non si è mai manifestata chiaramente, o, più probabile, non è effettivamente mai esistita.

Dall’istituzione delle Regioni nel 1970 abbiamo assistito ad una costante erosione di competenze provinciali, a favore delle Regioni, ritenute più adeguate, sia dal punto di vista organizzativo sia strutturale, ad adempierle. In buona sostanza si può dire che, durante la storia repubblicana, due siano state le tendenze legislative afferenti al tema delle Province: una che puntava a rimpinguare competenze ed attribuzioni delle Province, l’altra che, contrariamente, propendeva per una loro definitiva abolizione.

Se negli anni ’90 la tendenza prevalente era quella che puntava a distribuire un numero sempre maggiore di competenze alle Province, la riforma costituzionale si inserisce nel secondo filone di pensiero e, attraverso la modifica dell’articolo 114, le elimina definitivamente.

Il nuovo disposto dell’articolo 114, difatti, prevede che “la Repubblica” sia costituita da “Comuni, Città metropolitane e Regioni”. Viene espunto il termine “Province”, in modo che non si possa tornare indietro e che l’eliminazione di un ente dimostratosi inutile sia irreversibile.

È del tutto evidente che la riforma costituzionale costituisca solo l’approdo ultimo di un percorso iniziato due anni fa, nel 2014, con la cosiddetta “legge Delrio” – 7 aprile 2014, n. 56 -, attraverso la quale le Province sono state profondamente esautorate delle competenze che precedentemente spettavano loro.

Bisogna domandarsi, conseguentemente, come sarà la struttura della Repubblica a seguito della abolizione delle Province. Le città metropolitane non sostituiranno, del tutto, la Provincia nella amministrazione del territorio, poiché gran parte delle competenze di queste ultime verranno definitivamente trasferite alle Regioni.

Per ragioni di coerenza dobbiamo ricordare che i compiti assolti dalle Province – che, dunque, verranno trasferiti a favore delle Regioni – sono di carattere puramente amministrativo, e si differenziano dalle competenze oggetto della riparazione operata dall’articolo 117.

Oltre a tutto quello che è stato detto, è utile ricordare che sarà il Senato, così come delineato dalla riforma costituzionale, ad assolvere al compito per il quale furono effettivamente istituite la Province, ossia rappresentare le istanze territoriali a livello nazionale, e fungere da raccordo tra enti locali ed organi centrali.

La riforma, finalmente, raccoglie una sfida di cui si parla da troppo tempo, ed elimina una istituzione che, nella migliore delle ipotesi, ha intasato il procedimento decisionale locale, senza mai assolvere al proprio compito.

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