Eliminato il Cittadella: Alessandria è più sicura?

14 years ago by in Ambiente, Articoli Tagged: , ,

ponteA poco più di un mese dall’inizio dei lavori di abbattimento ora il ponte “Cittadella” di Alessandria è completamente eliminato. La città vive situazioni complesse relative alla viabilità che pootrebbero aumentare alla riapertura delle scuole, ma ciò che preoccupa maggiormente sono gli aspetti legati alla sicurezza idraulica. Ospitiamo un contributo di Claudio Lombardi che attraverso la cronaca degli eventi dall’alluvione del 1994 a oggi si interroga su questi temi.

Bertolaso ordina: Abbattete il ponte Cittadella. Il Sindaco Fabbio esegue (di buon grado).

La sicurezza idraulica di Alessandria è ora garantita?

di Claudio Lombardi - Associazione “Per una sinistra plurale”

Inizia agosto e si fermano fabbriche e negozi. Tutti in ferie o, vista la congiuntura economica, a casa. Calo di attenzione generale e quindi periodo ideale per colpi di mano ben preparati durante l’anno: chiusure di stabilimenti per delocalizzare o chiudere definitivamente. Ma anche periodo ideale per altri colpi di mano. Uno di questi ha avuto luogo ad Alessandria portando a conclusione una lunga e drammatica vicenda, emblematica di come vanno certe cose in Italia.Una lunga storia che inizia con il dramma dell’alluvione del 1994 e con i suoi poveri morti e si conclude con l’esecuzione di un innocente o colpevole di poco conto: lo storico ponte della Cittadella. Esecuzione iniziata appunto nei primi giorni di Agosto, con gli operai INNSI sul carroponte per opporsi alla vendita speculativa della loro fabbrica e la Manuli che invia ai suoi operai, vigliaccamente a ferie iniziate, lettere di mobilità con l’intento di chiudere e delocalizzare in Cina.

L’alluvione di Alessandria del 1994

Sta piovendo da alcuni giorni nel basso Piemonte, sul Monferrato sulle Langhe su tutto l’Appennino ligure ed i fiumi che scendono da montagne e colline, fiumi privati delle naturali aree golenali nelle quali si e’costruito in modo abusivo o con permessi irragionevoli o illeciti rilasciati dalle pubbliche amministrazioni, fiumi e torrenti privi di manutenzione, raccolgono le acque e le trasportano a valle al Tanaro, il grande affluente di destra del Po che attraversa Alba, Asti ed Alessandria. E’ la notte del 5 novembre 1994: il Tanaro rompe gli argini ed esonda ad Alba, poi ad Asti procurando in quelle città lutti e devastazioni. Il colmo della piena ora procede verso Alessandria. E’ esattamente prevedibile entro quante ore raggiungerà la città e l’ordine di grandezza dei danni che potrebbe causare. Ma ad Alessandria l’impreparazione e la disattenzione delle pubbliche amministrazioni sono totali. La popolazione dei quartieri a rischio, perché sotto al livello del fiume, da secoli oggetto di alluvioni, non viene avvertita, non viene fatta evacuare. E l’onda di piena raggiunge Alessandria nel mattino di domenica 6 novembre, supera gli argini si abbatte sulla parte più vulnerabile della città…il quartiere Orti e’ sommerso da metri di acqua muoiono dodici persone. Sono state fatte denuncie, hanno avuto luogo procedimenti giudiziari.Gran parlare, accuse e contro accuse: quando il polverone e’ sceso tutti sono stati assolti. Ma tutto ciò pur assai grave e’ora meno importante, è il passato. Ciò che conta ora sono i provvedimenti da adottarsi per la sicurezza della città di Alessandria, perché in futuro tali disastri non si ripetano.

Come rendere sicura Alessandria

E’ questa la domanda che tutti si pongono, in quel tragico autunno 1994, una volta elaborato il lutto. In città circolano e si amplificano le più strane “voci”: dell’alluvione causata dall’improvvida e colpevole apertura di fantomatiche dighe a monte. Indubbiamente fa comodo tale versione di una piena dirompente causata da manovre dettate dal panico e dall’egoistico desiderio di salvare i propri paesi e terre scaricando il danno a valle. In tal caso non si dovrebbe troppo indagare sulle cause che hanno determinato i tragici eventi: ”errore umano”non si sa di quali “umani” e tutto sarebbe risolto e non se ne parlerebbe più come in occasione degli incidenti ferroviari.

Ma le pubbliche amministrazioni stanno elaborando una diversa versione e tale versione via via prende sempre più consistenza ritrasmessa da acritici ed ossequienti media. La colpa dell’esondazione e’ dei ponti che avrebbero fatto da tappo, tappo aggravato dai materiali trasportati dal fiume che hanno progressivamente occluso le arcate dei ponti stessi. Il fiume per tal motivo e’tracimato dagli argini, ha invaso parte della città ed in particolare il quartiere Orti, il più vulnerabile perché a livello inferiore a quello del fiume. Teorie queste elaborate da politici trasformatisi in esperti di idraulica, in ingegneri, in geologi. In questo fervore progettuale di politici, amministratori e capi popolo vari, denso di incontri ora in prefettura, ora in Comune e Provincia l’Autorità’ di Bacino elaborò e pubblicò il cosiddetto PS 45 (Piano stralcio 45), (1).Si tratta di un documento emesso 45 giorni dopo l’alluvione che pur con varie imprecisioni dovute al desiderio di fare in 45 giorni analisi non comprimibili in tale esiguo periodo, imprecisioni in seguito rettificate, parla delle cause dell’esondazione e soprattutto dei provvedimenti per evitarla in futuro.

Tale documento indica quale mezzo per mettere in sicurezza la città la creazione, forse sarebbe meglio dire il ripristino di aree di esondazione a monte dei centri abitati, aree nelle quali possa tracimare la portata di picco della piena e che poi restituiscano al fiume diluita nel tempo la quantità di acqua immagazzinata. L’alveo naturale del Tanaro e dei suoi affluenti e’ stato via via ridotto per permettere di adibirlo ad aree abitative, nuovi argini sono sorti per difendere tali insediamenti. E’ stato permesso di alterare il corso naturale dei fiumi costruendo nelle aree golenali e negli alvei stessi del fiume; quando però eventi pluviali di grande intensità e durata che ricorrono statisticamente ogni 50/100 anni producono grandi portate di acqua da smaltire il fiume tenta di occupare il suo alveo naturale, aumenta via via la portata nello scorrere a valle, essendo costretto da argini artificiali a non espandersi, e poi esonda con drammatiche conseguenze nei punti meno difesi. Così più a valle argini che si sono sempre mostrati adeguati improvvisamente non lo sono più, ponti che non hanno mai costituito ostacoli improvvisamente paiono esserlo. Ed il provvedimento stolto, irrazionale solo teso a poter proseguire nell’opera di costruzione in aree improprie qual è?Aumentare l’altezza degli argini dei fiumi ed abbattere ponti permettendo agli alvei dei fiumi di poter contenere portate di picco sempre più elevate rendendo i fiumi sempre più pericolosi nel loro fluire nei centri urbani.

Ma ritorniamo ai fatti del dopo alluvione. Il procuratore della Repubblica dott.Brusco incarica ufficialmente in data 17 luglio ‘95 il prof.L.D’Alpaos ordinario di Idrodinamica dell’Università’degli Studi di Padova, Facoltà di Ingegneria, della perizia tecnica riguardante l’alluvione di Alessandria. Questo il “quesito” posto al Prof.L.D’Alpaos, “Dica il consulente tecnico, esaminati gli atti…visitati i luoghi…eseguiti tutti gli accertamenti che riterrà utili e necessari…se esista il pericolo di un’inondazione nella Provincia di Alessandria o territori limitrofi ricollegabile ad eventuali piene dei fiumi Tanaro, Bormida ed affluenti. In caso di risposta positiva indichi quali siano le opere necessarie a prevenire tale evento, valutando l’idoneità’delle opere eventualmente già effettuate o di quelle eventualmente programmate al fine di impedire l’evento o di ridurne gli effetti”. Il procuratore Brusco indica con il suo quesito come debba essere affrontato il problema: non con argomentazioni demagogiche di politici e personaggi privi di cultura tecnica, ma con il galileiano“Metodo scientifico”, affidandosi cioè al calcolo ed all’indagine sperimentale. E Carlo Brusco oltre al grande merito di voler far chiarezza con questo suo quesito ha anche quello di dare l’incarico ad un centro di eccellenza quale quello della facoltà di Idrodinamica di Padova ove tali studi hanno radici profonde e di grandi successi risalenti alle opere idrauliche della “Serenissima Repubblica di Venezia”.

Il Prof. D’Alpaos studia, fa eseguire calcoli e perizie per più di un anno ed in data 22 gennaio’97 consegna al procuratore la sua relazione (2):

La risposta al quesito posto dalla Procura della Repubblica e’ il seguente:

- La sicurezza idraulica di Alessandria si deve perseguire tramite la costruzione di casse di esondazione a monte della città. Lo studio riporta anche le dimensioni che devono avere tali opere da posizionarsi fra Asti ed Alessandria. Dimensionate in tale modo saranno in grado di ridurre le portate di picco di circa 1000 m3/s. Il PS45 fissa in 4000m3/s la portata massima del Tanaro alla confluenza in Po. Se da tale valore si sottrae 1000 m3/s, tale e’ la portata da attribuirsi alla Bormida, unico affluente del Tanaro a valle di Alessandria prima della confluenza nel Po, ne risulta che la portata massima ad Alessandria dovrà essere non superiore a 3000 m3/s., valore ottenibile solamente con le casse di esondazione.

- Oltre alle casse di esondazione, intervento fondamentale, vengono inoltre prescritti interventi di ricalibratura dell’alveo del fiume e sugli argini nell’attraversamento di Alessandria.

- I ponti causano rigurgiti crescenti al crescere delle portate. Alle portate massime ottenute con la costruzione delle casse di esondazione l’ostruzione causata dai ponti e’ modesta (3 cm per quanto riguarda il ponte Cittadella).L’unico ponte che può determinare un rigurgito più importante e’ il ponte della Ferrovia.

- Qualora si voglia intervenire sui ponti, comunque giudicati interventi meno rilevanti rispetto alle casse di esondazione, il documento indica di ripetere i calcoli con dati il più possibile aggiornati al dopo alluvione o meglio di eseguire un’indagine idraulica su modello fisico in scala ridotta per valutare gli effetti del rigurgito dei ponti stessi.

Tale fondamentale documento viene dapprima ignorato ed in seguito confutato con argomentazioni dogmatiche. La propaganda e la disinformazione hanno il sopravvento: si decide “nelle stanze del potere” che sono i ponti i veri responsabili dell’alluvione e che vanno tutti abbattuti e rifatti. Si decide di perseguire la sicurezza di Alessandria “per leggi di parlamenti” e non per leggi fisiche!Il Comune fa’subito progettare il ponte sostitutivo del Cittadella all’architetto Mayer: si dice che il solo progetto sia costato 5 miliardi di lire. …

E così sono abbattuti e rifatti il ponte “Del Sanatorio” e quello della Ferrovia.Quest’ultimo viene ricostruito con campate aventi luci solo di poco inferiori a quello della Cittadella costruito nell’800, contravvenendo così alle prescrizioni normative del MagisPo !Questo l’appunto mosso in data 2002 a pag 33 del documento (3) non già da Comitati cittadini ma dal Consiglio Superiore dei LLPP,che va ben oltre e decreta testualmente:”tale Consiglio da’ parere negativo al rifacimento del ponte Cittadella con la seguente motivazione: alla luce della situazione..non appare all’Assemblea che sussistano motivazioni sufficienti per condividere la prospettata demolizione..”.

La posizione del Ministero dei Beni Culturali e’ pure negativa, (4). Questo il contenuto del verbale n.95 in data 20 novembre 2001 del “Consiglio dei Beni Culturali e ambientali”: “.parere contrario all’abbattimento del Ponte Cittadella in quanto si tratta di una pregevole opera di Ingegneria che costituisce per Alessandria un collegamento storicizzato tra la struttura fortificata e il tessuto urbano”.

La demolizione dello storico Ponte di Alessandria

Nel maggio 2007 la destra vince le elezioni comunali: i tentativi di abbattere il ponte Cittadella ripartono con grande veemenza.

10 agosto 2009: Ponte della Cittadella: abbattuta l’arcata centrale

10 agosto 2009: Ponte della Cittadella: abbattuta l’arcata centrale

L’occasione buona e’ offerta dalle intense piogge dell’aprile dell’anno in corso (5):il Tanaro si ingrossa e fluisce impetuoso sotto le arcate del Cittadella :i nuovi argini, evidentemente mal progettati e costruiti, non contengono una “piena” di 2800 m3/s (ma non dovevano essere fatte opere per contenere piene di 3800 m3/s ?) ed ha luogo un’esondazione per fortuna di modesta entità con disagi e danni economici agli abitanti .Il Comune di Alessandria individua rapidamente il responsabile nel ponte Cittadella che se mai ha limitato il danno, essendo l’esondazione principalmente avvenuta a valle del ponte stesso. Viene chiamato di urgenza Bertolaso che invia un suo collaboratore,che si dice pronto a far minare il ponte e a farlo saltare qualora il livello delle acque fosse ulteriormente aumentato. Questo quanto riportato in quei giorni da più giornali e TV private: l’idiozia-le macerie del ponte avrebbero potuto occludere il fiume con tragiche conseguenze- sembra sia stata veramente pronunciata!

Da questo momento le pubbliche amministrazioni, spalleggiate dalla Protezione Civile, procedono rapidamente. La decisione di abbattere il ponte viene presa all’unanimità’il primo agosto a Roma nel corso di una riunione alla quale partecipano Bertolaso, il sindaco di Alessandria Fabbio, il presidente della provincia Filippi, il vice presidente della regione Borrioli. (6).

Ma c’e’ chi, ad Alessandria, ha sempre sostenuto e continua tutt’ora a sostenere la validità delle tesi della perizia tecnica ordinata dalla Procura della Repubblica e cioè che la sicurezza idraulica della città si persegue tramite la costruzione di casse di esondazione e il ripristino delle aree golenali e che ci si deve impegnare a sanare i danni del dissesto idrogeologico provocato dalla cementificazione scriteriata. Si tratta di Associazioni impegnate da tempo su tali temi: Italia Nostra, Pro Natura, WWF, Per una sinistra plurale ed il Comitato di salvaguardia della Cittadella. Ed i partiti politici? Il PD locale rifiuta tale impostazione ma non elabora un’alternativa di rilievo scientifico né partecipa alle conferenze e dibattiti di Comitati e Associazioni e finisce quindi per impreparazione culturale (o per altri motivi) per avvallare tutte le posizioni del Comune (di Destra con determinante presenza della Lega ), (7).

I soli Rifondazione comunista e Sinistra e Libertà sono contrari e presentano ai Consigli Regionali, Provinciali e Comunali interrogazioni e ordini del giorno, inviano ai giornali locali comunicati stampa, spesso ignorati.(8)e(9) .Associazioni e privati cittadini presentano ricorso al TAR (10) per scongiurare l’inutile scempio: prima che venga discusso, con azione probabilmente illegale ma certamente arrogante il Comune di Alessandria delibera l’abbattimento del ponte.La demolizione inizia il 7 agosto; oggi, 24 agosto, il ponte e’ quasi completamente abbattuto: quello che non poterono gli “alleati”che colpirono senza successo il ponte nel bombardamento del 5 settembre 1944 ha potuto il sindaco Fabbio con i suoi “alleati”.

PS: Nel frattempo il citato modello fisico in scala dell’alveo del Tanaro in Alessandria atto a valutare con sicurezza il rigurgito del Cittadella e ad individuare, se necessari, gli interventi per limitarlo e’ pronto e può cominciare la (ormai inutile a tal fine) sperimentazione. E’ stato richiesto dalla perizia tecnica della Procura della Repubblica il 27 gennaio ’97, sembra sia costato milioni: A.I.P.O. lo ha realizzato dodici anni dopo e fornirà risultati “a babbo morto”.

Il modello in scala dell’alveo del Tanaro nell’attraversamento di Alessandria con tutti i ponti, argini e dettagli vari. Come esposto nel testo dell’articolo fu richiesto nel 1994 dal perito della Procura della Repubblica prof.D’Alpaos per valutare il rigurgito del ponte Cittadella. Ora e’pronto per la sperimentazione, ma contestualmente il ponte e’stato abbattuto!!Buttati alcuni milioni di euro?

Il modello in scala dell’alveo del Tanaro nell’attraversamento di Alessandria con tutti i ponti, argini e dettagli vari. Come esposto nel testo dell’articolo fu richiesto nel 1994 dal perito della Procura della Repubblica prof.D’Alpaos per valutare il rigurgito del ponte Cittadella. Ora e’pronto per la sperimentazione, ma contestualmente il ponte e’stato abbattuto!!Buttati alcuni milioni di euro?

E che ne è delle casse di esondazione, vera protezione alla città di Alessandria e unico intervento, unitamente alla manutenzione di terreni e corsi d’acqua, per rendere sicuro il bacino del Tanaro? Non se ne parla più. Sicuramente impegnative da realizzare, richiedono interventi su aree ora coltivate e dove sono stati permessi insediamenti abitativi: ma e’ questo che si richiede ai nostri amministratori e non già di temere di rendersi impopolari verso alcune categorie sociali e quindi di perdere voti.Certamente più comodo proseguire nella strategia della cementificazione: nuovi ponti nuovi argini, nuove strade per il trasporto privato (e i ciclisti, e le corsie preferenziali? “portano pochi voti” e’sicuramente la risposta di tali amministratori.)

Fonti citate:

(1) Piano Stralcio 45 (PS45) pubblicato in data 10 maggio ’95 e emendato nelle annualità 1998/2000

(2)Procura della Repubblica di Alessandria”Risposta al quesito posto dal dott. Carlo Brusco Procuratore della Repubblica di Alessandria in data 17 luglio 1995”. Relazione redatta dal Prof.Dal Paos,Ordinario di Idrodinamica presso laFacolta’ di Ingegneria dell’Università’ di Padova; Padova, 22 gennaio 1997

(3)Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici; adunanza del 25/10/2002; N°protocollo 314; Oggetto: Ponte della Cittadella sul fiume Tanaro in Provincia di Alessandria

(5) Il Piccolo, La Stampa (cronache di Alessandria): edizioni del 27/29 aprile ‘09

(6) La Stampa_Cronaca di Alessandria e Provincia, 2 agosto2009, pg.49”Cittadella conto alla rovescia”

(7) Dibattito pubblico PD Alessandria sul ponte Cittadella, Circoscrizione Nord, 4 maggio ‘09_ (www.partitodemocratico.piemonte.it/index..ponte della cittadella)

(8) Comunicato stampa di Sinistra e Liberta”SeL non condivide la decisione della giunta provinciale sul Ponte Cittadella…….”, 26 luglio’09

(9) Consiglio Regionale del Piemonte_Ordine del Giorno “Abbattimento Ponte Cittadella di Alessandria e costruzione di un nuovo ponte”17 luglio 09_primo firmatario: Alberto Deambrogio

(10) Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte _Torino_Ricorso con istanza sospensiva nell’interesse di Italia Nostra, Associazione La Cittadella di AL 1728, Associazione Pro Natura, Notti Ezio, Borsalino Franco…..per l’annullamento di “Approvazione Progetto esecutivo di demolizione……ponte Cittadella……” In data 29 luglio 2009.

0 Responses to “Eliminato il Cittadella: Alessandria è più sicura?”


Lineri Paolo
7 dicembre 2009 Rispondi

Esiste già un progetto esecutivo o meno, del nuovo ponte cittadella? Grazie Lineri Paolo.

Flavio
10 settembre 2009 Rispondi

Ottimo articolo, ben fatto.

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