No al nucleare

13 years ago by in Ambiente, Articoli, Nucleare, Qua e là - consigli di lettura, Referendum 2011 Tagged: , ,

di Valerio Calzolaio

Arriva la notizia di un emendamento del governo ad un articolo di un decreto in fase di conversione al Senato che accoglierebbe integralmente la richiesta referendaria di abrogare le norme già in vigore per costruire nuove centrali nucleari in Italia.

Bella notizia!

Istruzioni per l’uso: vediamo il testo, vediamo se passa, vediamo se il decreto viene convertito e quando diventa legge. E’ successivamente la Corte di Cassazione a poter dire se il referendum è superato perché le norme sono già state abrogate. Passeranno settimane e, se confermato, è una conferma del voto referendario del 1987 e un grande successo del nostro movimento.

Secondo: il 12 e 13 giugno si voterà egualmente e dobbiamo chiedere a tutti gli italiani che erano orientati ad andare a votare contro il nucleare di andare a votare comunque, per dire si all’acqua pubblica innanzitutto, ai due quesiti che abrogano norme in vigore che privatizzano la gestione dell’acqua, SEL è in campo.

Terzo: il governo Berlusconi mostra di essere allo sbando, dopo che per anni ha fatto del nucleare pietra miliare e perno prioritario della politica economica e energetica, dopo che per mesi ha ripetuto che nulla doveva cambiare in seguito al dramma delle centrali giapponesi. Sarebbe un “tradimento” del programma del governo che merita un passaggio elettorale politico.

Quarto: il governo Berlusconi mostra di avere paura della sconfitta nelle amministrative e nei referendum, una paura legata ai sondaggi ma anche al merito dello scontro politico; la sconfitta deve ancora maturare a livello elettorale e le prossime settimane saranno decisive, SEL è in campo.

Quinto: c’è un’immediata verifica sull’intenzione di prendere in giro gli italiani, visto che la conferenza stato-regioni deve discutere un decreto governativo che taglia gli incentivi alle energie rinnovabili; domani manifesteremo a Roma con i lavoratori metalmeccanici del settore e con il tavolo unitario di “sosrinnovabili”, SEL chiede che il governo ritiri quel decreto, coerentemente con un vero coerente e definitivo “no” al nucleare.

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