Raccolta differenziata

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Lettera a Il Monferrato di Alberto Buson

Il presidente del Coordinamento Provinciale Alessandrino Si differenziare – No Porta a Porta, signor Massimo Debernardi nella lettera al giornale del 30 dicembre 2008 invitava cortesemente il Sindaco di Coniolo Spinoglio,presidente del CCR, a scendere dal colle fiorito e girare per le vie di Casale. Lo stesso invito lo si potrebbe rimandare al mittente suggerendogli di scendere dallo stesso colle e di visitare anche le vie del centro storico casalese meno menzionate.
Come è noto a tutti (o quantomeno lo si spera!) e come riportato nell’articolo del 30/12/08, purtroppo, nel centro storico la raccolta differenziata porta a porta non è ancora cominciata,ma nonostante questo i fortunati cittadini del centro hanno potuto apprezzare con mano il cumulo di rifiuti che stazionava nella notte tra il 1 e 2 gennaio ai fianchi degli stracolmi cassonetti verdi, più o meno come riportato dalle fotografie a corredo dell’articolo del signor Debernardi.
Cassonetti ripieni di ogni tipo di materiale: dal cartone per gli imballaggi dei panettoni, alle bottiglie di plastica, ai maleodoranti rimasugli del cenone di San Silvestro che bloccavano l’accesso ai marciapiedi.
Come mai allora, nonostante il metodo di raccolta sia quello della magnifiche isolo ecologiche promosse dal Coordinamento No porta a porta, i cassonetti gialli (plastica), bianchi (carta) e marroni (umido), erano letteralmente vuoti e invece i cassonetti verdi straripavano di ogni tipo di rifiuto? A questo punto è quanto minimo lecito chiedersi se le colpe delle montagne di rifiuti per strada vadano addebitate in toto alla Cosmo ed a questo metodo di raccolta o sarà anche colpa nostra che dopo anni di raccolta differenziata ancora non riusciamo a separare i rifiuti prima di gettarli via?
Una migliore pianificazione può essere necessaria per migliorare il servizio, ma cosa si può migliorare se i cittadini non vengono incentivati a differenziare a casa loro i rifiuti?Entro il 2006 era obbligo di tutti i Comuni raccogliere in maniera differenziata almeno il 35% dei rifiuti (in origine tale percentuale era da raggiungere nel 2003); la nuova normativa prevede l’obbligo di raggiungere il 65% entro il 2010. Casale con il vecchio sistema di raccolta rifiuti il limite del 35% non lo vedeva neanche con il binocolo, infatti nel 2006 la raccolta differenziata si fermava ad un deprimente 23%.
Bisogna dare atto alle amministrazioni di tutti i comuni consorziati di aver provato a cambiare tendenza inserendo un metodo di raccolta differenziata che ha già avuto successo in moltissime città. Si potrebbe citare l’esempio di moltissime città della Germania, ma se non vogliamo andare lontano e ci limitiamo al classico “cosa fa il nostro vicino” possiamo apprezzare che nel 2007 con il porta a porta il comune di Novara realizzava un eccellente 70% di raccolta differenziata e Asti superava tranquillamente quota 60%. Se tutti collaborassero senza pregiudizi e remassero nella stessa direzione sicuramente anche la nostra città si avvicinerebbe ai risultati di differenziazione dei nostri cugini novaresi e astigiani. Ricordiamo inoltre che a Novara nel 2003 la raccolta differenziata realizzata con il classico sistema misto, cassonetti più campane,si fermava al 29 %: nel 2004, anno di avvio del porta a porta, si raggiungeva il 39%, nel 2005 la raccolta differenziata saliva al 52%, per raggiungere oltre il 68% nel 2006. Questo dimostra che le difficoltà iniziali sono naturali in ogni tipo di cambiamento, e se questo cambiamento vuol dire miglioramento della qualità della vita dei cittadini, sicuramente vale la pena collaborare tutti insieme per migliorare l’efficienza del servizio.
I dati incoraggianti sono anche quelli che provengono dai 12 famosi comuni che “nonostante” tutte le difficoltà hanno fatto segnare un aumento dal 23% al 58% di differenziata. Sarà effettuato anche con una modalità diversa, ma allora il porta a porta non è completamente da buttare come si sta tentando di dimostrare da tempo. Si può anzi affermare che questi primi risultati sono un viatico interessante che fa ben sperare futuri ottimi risultati anche in città.
Forse invece di criticare in partenza il porta a porta si potrebbe lavorare tutti insieme una volta tanto superando le divisioni per migliorare l’efficienza di questo metodo che come possiamo vedere già da e ancor di più darà i suoi frutti. A me non sembra che questo proliferare di articoli da parte del Coordinamento No porta a porta possa portare un contributo significativo per migliorare la raccolta rifiuti a Casale Monferrato. Soffiare sul fuoco ad ogni minima problematica ha il solo effetto di creare molta confusione nella cittadinanza, sollevando e ingigantendo problemi che non sono di difficile risoluzione (del tipo il saper distinguere il colore di un cassonetto da un altro). Purtroppo in alcuni ambienti e anche in alcune lettere pubblicate su questo giornale si nota una certa tendenza a far deviare il discorso sul piano politico. Questa è una cosa da evitare soprattutto in questo 2009 in cui ci saranno le elezioni comunali. La salvaguardia dell’ambiente in cui viviamo ha priorità maggiore rispetto ad eventuali interessi elettorali.

Distinti Saluti
Alberto Buson

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