L’aria del casalese si libera dalle fibre di amianto

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Soddisfazione e moderato ottimismo per i risultati del monitoraggio ambientale dell’ARPA sull’amianto, primo esempio di indagine a largo raggio realizzato in Italia su una tematica così delicata e urgente come il pericolo dell’amianto e la qualità dell’aria. Il Comune di Casale Monferrato e l’Arpa della Regione Piemonte hanno presentato all’incontro pubblico svoltosi il 19 febbraio a Palazzo San Giorgio, i risultati del monitoraggio svolto su Casale e su tutto il territorio di riferimento dell’ex USL 76 sulla presenza di fibre aerodisperse di amianto.All’incontro, indetto dal sindaco di Casale Monferrato Paolo Mascarino e dall’assessore alla Tutela Ambiente Riccardo Revello, erano presenti il direttore generale di Arpa Piemonte, ing. Silvano Ravera; il responsabile della struttura regionale Rischio Industriale di Arpa Piemonte, ing. Angelo Robotto; il responsabile del Polo Amianto di Arpa Piemonte, Dr. Emanuele Lauria e l’esperto del Polo Amianto di Arpa Piemonte, ing. Cinzia Cazzola. Erano stati invitati all’incontro i rappresentanti dei Comuni interessati e delle associazioni cittadine per la lotta all’amianto.

L’amministrazione, inoltre, aveva rivolto un caldo invito a tutti i casalesi a partecipare all’incontro in sala consigliare, per assistere alla presentazione pubblica di quello che si preannuncia come un momento epocale per la città e per la sua decennale lotta al dramma dell’amianto e della presenza silenziosa delle fibre mortali, presenza che ora si conferma allentata e non più preoccupante come in passato.

“Dopo l’indagine sulle fibre di amianto che aveva interessato Casale, Coniolo e Frassineto, questa è la prima indagine a coinvolgere Casale e tutti i 47 Comuni del comprensorio casalese, secondo quanto previsto dal Progetto di bonifica – dichiara l’assessore casalese alla Tutela Ambiente Riccardo Revello – le indagini si sono svolte da maggio 2007 ad agosto 2008, con un ampio coinvolgimento, primo del suo genere in Italia, proprio con l’intento di garantire dati attendibili e quanto più completi possibile. I risultati di questa indagine estesa e particolareggiata hanno confermato un dato positivo: soltanto in pochissimi casi le concentrazioni di particelle di amianto destano preoccupazione, mentre su pressochè tutto il territorio censito la situazione si presenta migliorata oltre ogni aspettativa. Gli oltre 160 prelievi, con più di 330 campioni complessivi distribuiti su tutto il territorio e in zone di differenti tipologie di densità e modalità residenziali e di frequentazione permettono all’Amministrazione di rassicurare i cittadini: dopo anni di lavoro intenso, dopo l’impegno per reperire i fondi presso gli organismi competenti e per effettuare bonifiche concrete ed efficaci che coinvolgessero pubblico e privato, Casale dispone ora di una patente ambientale che certifica una condizione notevolmente migliorata rispetto al passato. Certo, è quel passato che sta ancora lasciando ai casalesi una pesante eredità, ma ad oggi il nostro territorio è controllato e monitorato. Continuano le bonifiche, tutte sotto stretta sorveglianza, fino alla deamiantizzazione totale. Sul fronte delle vittime, ricordiamo che il Comune di Casale e la Regione Piemonte si sono affiancati anche legalmente al Comitato Vertenza Amianto per ottenere giustizia. Il processo che inizia ad aprile a Torino costituisce un passo importante nell’individuazione delle responsabilità aziendali esistenti, e l’ Amministrazione Comunale sarà presente al fianco dei lavoratori. Ma emerge chiaramente la possibilità, oggi, di guardare con ottimismo al nostro futuro: oggi siamo in grado di invitare il nostro migliore amico a trasferirsi a Casale, perché il monitoraggio dell’ARPA ci rassicura sulla qualità dell’aria che respiriamo e, in un’ottica più ampia, sulla qualità della vita nella nostra città e in tutti i Comuni monferrini. Questo invito avremmo voluto poterlo fare negli anni passati, ma solo ora l’impegno per la messa in sicurezza del territorio e per il superamento di una lunga emergenza ambientale ci hanno messo in condizioni di guardare con un senso di conforto al nostro futuro”.

Il monitoraggio, come emerge dal comunicato tecnico diffuso dall’Arpa e dai dati rilasciati all’incontro del 19 febbraio dal Dirigente ARPA dott. Robotto, costituisce un elemento importante per l’efficace progettazione della bonifica del territorio dell’ex USL 76, classificato sito di bonifica di interesse nazionale, tenendo in considerazione la diffusione sul territorio di manufatti in cemento armato e di “polverino”.

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