Lavagno bacchetta il PD casalese: “Smettetela con i protagonismi”

9 years ago by in Articoli, Città di Casale Monferrato, Comunicati Stampa Tagged: , , , ,

Di Pier Luigi Rollino

Con Fabio Lavagno, parlamentare casalese del PD (dopo le esperienze a SEL e al LeD) affrontiamo le tematiche politiche scottanti all’interno del centrosinistra cittadino.

Quale ruolo svolge il PD nella coalizione di centrosinistra? Il recente scollamento che scenari politici aprirà in Comune?

C’è una grande domanda di innovazione e rinnovamento e credo che il PD, sebbene possa averne avuto tutte le possibilità, non sempre ha saputo rispondere appieno a questa domanda all’interno della politica cittadina di questi ultimi mesi. L’attenzione agli equilibri interni e la scarsa propensione all’iniziativa politica hanno, sicuramente, contribuito allo smarrimento del ruolo centrale che il Partito Democratico, come forza portante del centrosinistra, avrebbe potuto svolgere e mantenere. Trovare il coraggio e l’ambizione di un rinnovato protagonismo, a questo punto, diventa fondamentale.

I problemi delle ultime settimane e le relative, e inopportune drammatizzazioni, sono in parte dovuti anche a questo. Con serietà e impegno, a queste problematicità è necessario trovare una soluzione rapida e definita, senza regie occulte, ma con dialogo e confronto. Il PD deve assumere un ruolo saldo. Smetta di essere un insieme di singole personalità con rappresentanza istituzionale e provi ad essere una comunità, in grado di interpretare la richiesta di innovazione e di inclusione e che sappia integrare a tutto questo il necessario protagonismo di militanti, iscritti e simpatizzanti, che devono essere resi parte attiva nelle elaborazioni e nelle decisioni, per questo mi aspetto che vi sia al più presto un’assemblea degli iscritti, un luogo di discussione franco, aperto e libero.

Che ne pensa di tutto questo? Tra PD, Cuore del Monferrato e Laboratorio, che rapporti ci sono? E il SEL, che ruolo ha in tutto questo?

Sono particolarmente affezionato al Consiglio comunale di Casale. Non perché l’ho frequentato negli scorsi dieci anni, ma perché lì ho imparato, realmente, cosa siano le istituzioni e come si eserciti la rappresentanza democratica. Oggi stento a riconoscerlo.

Di quanto vissuto e imparato, al momento, trovo ben poco: non si vede nulla di tutto questo nelle relazioni attuali, non solo nel dibattito tra maggioranza e opposizione, ma addirittura tra i gruppi della stessa maggioranza.

Non mi riferisco solo agli sbandamenti delle forze interne al Consiglio o alle confusioni, anche solo di denominazione tra i gruppi, quanto all’emergere di una grande assente che si chiama Politica. Questo non può, non deve assolutamente avvenire all’interno di un organo che ha come forza motrice proprio il dibattito politico. Per quanto riguarda SEL, non so quale tipo di ruolo voglia svolgere. Mi auguro solo che coloro che sono rimasti al suo interno non seguano la tendenza nazionale, chiamandosi fuori e richiudendosi in spinte identitarie, perché sarebbe un destino che non corrisponde nemmeno alle loro storie personali e politiche.

È probabile il rimpasto in Giunta: basterà questo a ricomporre le falle di un esecutivo in difficoltà?

Personalmente, non ho mai visto ricompattare un esecutivo partendo, e magari, limitandosi alle alchimie dei rimpasti. Se l’esecutivo si trova in difficoltà, può certamente venirne fuori, a patto di identificare bene i propri obiettivi. Se dovessi dare un consiglio, suggerirei pochi e qualificati interventi. Prima di tutto, la questione della bonifica amianto, gestendo al meglio le risorse ottenute ricompattando anche attraverso questo un rapporto con i Comuni del territorio. A tutto ciò, dovrebbe seguire una riorganizzazione strutturale del Comune al fine di garantire la qualità e la quantità dei servizi. È, inoltre, necessario dare degli indirizzi chiari e definiti alle aziende, dotandole di quelle scelte strategiche, tali da garantire e mantenere il loro ruolo di patrimonio pubblico, fondamentale e da non disperdere.

Ciò che è stato prodotto sino ad ora è stato assunto senza che le forze politiche di maggioranza, seppur con ampio dibattito, abbiano mai raggiunto una sintesi di contenuto. Bisogna evitare che un decisionismo indotto dalle circostanze si tramuti in un dato di debolezza.

Fonte: Il Monferrato

 

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