Fiat una modernità che sa di antico

13 years ago by in Articoli, Comunicati Stampa, Lavoro - Welfare, SEL Coordinamento Regionale Tagged: , ,

Per molti anni, in modo ciclico, la FIAT ha chiesto ai lavoratori di rinunciare a pezzi di diritti o di salario in cambio di investimenti per il mantenimento delle attività. Il risultato è quello che tutti conosciamo. Una azienda pesantemente ridimensionata nei numeri e nelle capacità produttive con un gruppo dirigente che, buttata la maschera del moderno imprenditore, rispolvera le vecchie ricette care a quelli che venivano definiti padroni delle ferriere.

Maggior sfruttamento della mano d’opera; rinuncia de facto alle tutele collettive, sostituite da una contrattazione individuale che rende ricattabile ogni singolo lavoratore; esclusione delle rappresentanze sindacali che non sono disponibili a rinunciare al ruolo principe che ogni organizzazione sindacale dovrebbe avere: la tutela singola e collettiva dei lavoratori dipendenti.

Fuori dai giri di parole questo è il risultato dell’accordo sottoscritto oggi a Torino. Un accordo che sancisce la volontà della FIAT di considerare gli stabilimenti italiani come una dipendenza europea della Chrysler, stabilimenti in cui ottenere profitti europei ed applicare costi della mano d’opera da paesi del terzo mondo.

La modernità della proposta dalla FIAT, sostenuta dal Governo e, purtroppo, da una parte delle Organizzazioni Sindacali, puzza di antico. Sinistra Ecologia Libertà sosterrà tutte le iniziative che si opporranno a questo inaccettabile scambio tra diritti e lavoro a partire dalla richiesta di consultazione dei lavoratori e delle lavoratrici della FIAT. Lavoratori e lavoratrici che hanno il diritto di poter decidere del loro futuro. Lavoratori e lavoratrici che hanno il diritto di veder riconosciuta la loro dignità di persone.

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