Caro Nichi

9 years ago by in Articoli, Comunicati Stampa Tagged: , , ,

La lettera indirizzata a Nichi Vendola, con cui motivo la mia decisione di uscire da Sinistra Ecologia Libertà.

Caro Nichi,

ti comunico, non senza tristezza, la decisione di lasciare Sinistra Ecologia Libertà e il suo gruppo alla Camera dei Deputati, per riappropriarmi della libertà del dubbio, della valutazione critica, fuori dalla confortante sicurezza dei no a prescindere in cui siamo caduti.

La mia scelta avviene dentro a un quadro complessivo che trae le sue origini dalle molte inversioni di rotta, troppe, rispetto al progetto originario in cui ho creduto. Ho profuso tutti gli sforzi necessari perché Sel potesse trasformarsi in un partito di sinistra moderno, democratico, utile alle esigenze sociali più stringenti.

Negli ultimi mesi Sinistra Ecologia Libertà ha abbracciato posizioni in cui non riconosco più la mia cultura politica, la stessa con cui anni fa ho contribuito alla co-fondazione del partito e che poneva un obiettivo che a tutt’oggi considero essenziale: quello di essere sinistra di governo. Credo che, abdicando a questo ruolo, si rischi, progressivamente, di approdare a un atteggiamento politico minoritario quando, invece, le esigenze del Paese sono altre.

Sono ancora convinto che la strada giusta da percorre sia quella che accetta la transitorietà del nostro progetto, per intraprendere un cammino verso la ricostruzione di un campo largo del centro sinistra.
Non ho condiviso le accelerazioni verso un progetto, come la Lista Tsipras, che ha cancellato cinque anni d’impegno per ricostruire una sinistra che scegliesse il partito socialista europeo come terreno di confronto.

Ritengo necessario un approccio laico nel rapporto con il Governo, fondato sulla valutazione nel merito dei singoli provvedimenti, continuando a manifestare, quando necessarie, le critiche ma evitando un’opposizione pregiudiziale.

Voglio mettere al primo posto le persone con i loro bisogni e con le loro ambizioni. Voglio contribuire a costruire una strada comune con questi uomini e donne che ci chiedono di stare al loro fianco prima ancora che di restare all’opposizione parlamentare.

Il voto favorevole della maggioranza dei parlamentari sul decreto Irpef è stata una scelta che segnala la mia cultura politica, quella che sfida l’Esecutivo ad assumersi la responsabilità di andare avanti sul contrasto delle disuguaglianze. Quanto avvenuto nel Gruppo parlamentare e nel partito intorno a quel decreto non è che la scintilla che ha amplificato in maniera esponenziale le divergenze interne e, inevitabilmente, mi ha spinto a riflessioni e decisioni sofferte, difficili ma ormai necessarie e improcastinabili.

La volontà è quella di tenere fede all’obiettivo che mi ha spinto a trovare, anni or sono, in Sinistra Ecologia e Libertà la mia casa. Una casa alla quale devo molto, che tuttavia oggi non sento più come mia. Sento il timore di affrontare il confronto e la sfida dell’egemonia politica e culturale e spesso, troppo spesso, sono stato alla finestra a guardare senza poter, in modo concreto e propositivo, contribuire al cambiamento che i cittadini ci chiedono a gran voce.

Per queste ragioni e perché ritengo necessario rimetterci in cammino, condivido la scelta di alcuni nostri deputati di abbandonare SEL. Mi unisco a loro in questo percorso sicuramente difficile ma sono sicuro così di svolgere al meglio il compito di rappresentante del popolo.

Ti saluto con affetto e riconoscenza per aver condiviso un percorso tanto importante in Sinistra Ecologia Libertà.

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